Ernia al Disco

Ernia al Disco dolorante? Il Chiropratico può aiutare

L’ernia al disco può manifestarsi a qualsiasi livello della colonna vertebrale, ma più frequentemente si sviluppa nella zona lombare.
Si tratta, infatti, di una delle cause più comuni di mal di schiena e può provocare l’irritazione del nervo sciatico, dando origine alla ben nota sciatica (Orthoinfo, 2020).

In alcuni casi, il dolore causato dall’ernia si risolve spontaneamente; in altri, invece, può persistere per settimane, mesi o addirittura anni.
Se soffrite di ernia al disco, considerate la possibilità di provare la chiropratica!

Attraverso la manipolazione della colonna vertebrale, è possibile modificare la distribuzione dei carichi sui dischi intervertebrali.
In combinazione con la rimozione delle tensioni muscolari e l’introduzione di esercizi fisici mirati, questo approccio rappresenta un metodo efficace e naturale per trovare sollievo dal dolore causato dall’ernia.

Incidenza dell’ernia al disco nella popolazione

L’ernia al disco può manifestarsi a qualsiasi età, ma l’incidenza tende ad essere maggiore in determinati periodi della vita.
Secondo i dati disponibili in ambito medico, emergono alcune osservazioni interessanti:

  • Gli uomini sembrano soffrire più frequentemente di ernia al disco lombare, mentre le donne mostrano una maggiore predisposizione alle ernie cervicali.
    Si ipotizza che questa differenza possa essere legata alla maggiore percentuale di uomini impiegati in lavori fisicamente pesanti, anche se tale correlazione non è stata scientificamente dimostrata (Kim et al., 2018).
  • L’età più a rischio per lo sviluppo di sintomi da ernia al disco è compresa tra i 30 e i 59 anni, periodo in cui la colonna vertebrale è sottoposta a maggiori sollecitazioni.
  • Dopo i 60 anni, il rischio di sviluppare un’ernia al disco diminuisce, probabilmente per via della ridotta attività fisica e dei cambiamenti degenerativi che rendono il disco meno soggetto a erniazione (Ma et al., 2013).

L’ernia al disco è sempre dolorosa?

La risposta è no. È possibile avere ernie discali di varia dimensione, visibili tramite risonanza magnetica, senza avvertire alcun sintomo.

Secondo uno studio di Brinjikji et al. (2015), circa un giovane adulto su cinque presenta almeno un’ernia asintomatica. Questa incidenza aumenta con l’età: oltre i settant’anni, ben quattro persone su cinque ne sono affette.

Queste ernie non rappresentano necessariamente un problema clinico e non indicano una debolezza strutturale della colonna vertebrale.
In molti casi, possono rimanere del tutto asintomatiche per il resto della vita, senza interferire con la qualità del movimento o causare dolore
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Anatomia del disco intervertebrale

I dischi intervertebrali sono quelle strutture anatomiche si interpongono tra le vertebre del rachide. Hanno dimensioni maggiori nella parte bassa della colonna e diventano più piccoli come si sale verso il cranio. Le loro principali funzioni sono di:

  • assorbire le forze verticali e non a cui la colonna vertebrale è sottoposta;
  • fare da spaziatori tra le vertebre per garantire un diametro sufficiente dei fori intervertebrali da dove escono i nervi spinali;
  • rendere la colonna vertebrale una struttura flessibile.

Il singolo disco intervertebrale è composto da due strutture principali: il nucleo polposo e l’anello fibroso.
Il nucleo polposo, situato al centro del disco, è costituito da mucopolisaccaridi, una sostanza ad alta capacità di trattenere acqua, che gli conferisce una consistenza gelatinosa e ammortizzante.
L’anello fibroso, invece, è la parte esterna del disco ed è formato da solidi anelli concentrici di tessuto fibroso, che racchiudono e proteggono il nucleo polposo, aumentando notevolmente la resistenza alla compressione.

A supporto della colonna vertebrale, lungo tutta la sua lunghezza, si trovano legamenti anteriori e posteriori connessi ai dischi intervertebrali, che contribuiscono a stabilizzare e rinforzare la struttura vertebrale.

È interessante notare che, dopo i 20–30 anni di età, i dischi intervertebrali non possiedono più vasi sanguigni al loro interno.
Di conseguenza, le cellule che li compongono ricevono i nutrienti per osmosi dai letti capillari circostanti, un processo fondamentale per il mantenimento della salute discale (Drake et al., 2014).

Perché di sera siamo più bassi?

Cosa crea la variazione d’altezza durante il giorno? Lo sapevate che il nostro corpo è più basso di sera? In media, questa variazione di altezza è di circa un centimetro, e il principale fattore che la determina sembra essere lo spessore dei nostri dischi intervertebrali.

Durante la giornata, essi vengono sottoposti a una pressione costante: la forza di gravità. Di conseguenza, parte del liquido contenuto nei dischi fuoriesce, rendendoli progressivamente più sottili.

Inoltre, se alla gravità si aggiungono altri fattori — come la disidratazione o il sollevamento di carichi pesanti — la variazione di altezza può arrivare fino a 2 cm nello stesso giorno! (Medicina Online, 2020).

Sebbene i dischi intervertebrali abbiano un ruolo centrale in questo fenomeno, non bisogna dimenticare l’influenza dello stato d’animo e della postura.
Infatti, una postura influenzata da un cattivo umore può contribuire a una riduzione dell’altezza, soprattutto se comporta la chiusura delle spalle e l’abbassamento o l’avanzamento della testa
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Le principali cause dell’ernia al disco

L’eziologia dell’ernia al disco è complessa e, secondo i testi medici, non sempre facilmente determinabile.
Tuttavia, alcune cause ricorrenti sembrano contribuire in modo significativo allo sviluppo di questa condizione. Qui di seguito troverete le principali:

  • forti situazioni emotive o stress. 
  • un graduale invecchiamento o danneggiamento del disco;
  • sforzi o rotazioni improvvise;
  • incidenti;
  • usare la schiena al posto dei muscoli delle gambe per sollevare; (Mayoclinic, 2017)

Quanti tipi di ernia al disco esistono?

Lo sapevate che ci sono diversi tipi di ernie al disco? Se vi viene diagnosticata un’ernia al disco, il vostro ortopedico potrebbe darvi uno dei seguenti termini assieme a essa: contenuta, espulsa o migrata. Questo vorrà dire:

  • Ernia contenuta: le fibre dell’anello fibroso interne sono leggermente danneggiate mentre quelle esterne sono integre;
  • Ernia espulsa: tutte le fibre dell’anello fibroso sono state rotte e il nucleo polposo esce all’esterno di essi;
  • Ernia migrata: il frammento fuoriuscito si sposta o migra verso l’alto, il basso o lateralmente. (AOTS, 2017)

L’efficacia del trattamento chiropratico per l’ernia al disco

La chiropratica rappresenta una delle terapie più efficaci per alleviare i dolori causati dall’ernia al disco. Questo tipo di trattamento si basa su una combinazione di tecniche manuali e esercizio fisico, non è invasivo e non prevede l’uso di farmaci, iniezioni o strumenti elettromedicali.

L’intervento del chiropratico è mirato ad aumentare la mobilità e la forza dell’area interessata, favorendo il ripristino della funzionalità del disco irritato.
Ma non solo: grazie al suo approccio olistico, il chiropratico valuta l’interazione tra l’area sintomatica e il resto del corpo, correggendo eventuali squilibri che, anche indirettamente, possono ostacolare il processo di recupero.

Per i pazienti che soffrono di ernia al disco, il trattamento conservativo — come quello offerto da chiropratici, osteopati o fisioterapisti — rappresenta spesso la scelta migliore per favorire la guarigione e migliorare la qualità della vita.

Quindi, se soffrite di ernia al disco, non esitate a contattare un chiropratico qualificato!
A seguire, potete consultare alcune ricerche scientifiche che evidenziano l’efficacia di questo approccio terapeutico.

Il Trattamento Chiropratico è efficace nell’alleviare il dolore causato dall’Ernia al Disco

In questo studio, sono stati selezionati 64 soggetti che soffrivano di mal di schiena acuto, cioè insorto da poco tempo.
Successivamente, i partecipanti sono stati divisi in due gruppi distinti: da un lato, un gruppo è stato trattato con manipolazioni vertebrali non precise, definite “fatte a caso”; dall’altro, l’altro gruppo ha ricevuto manipolazioni chiropratiche specifiche.

Al termine della sperimentazione, i ricercatori hanno potuto concludere che le manipolazioni vertebrali chiropratiche costituiscono una terapia molto efficace nell’alleviare il mal di schiena causato dall’ernia al disco. (Santilli, Beghi e Finucci, 2006)

Manipolazioni Vertebrali Chiropratiche per l’Ernia al Disco che causa la sciatica o intervento chirurgico (micro-discettomia)?

Nel 2010 è stata pubblicata una ricerca con l’intento di comparare l’efficacia dell’intervento chiropratico nel trattamento di pazienti affetti da ernia del disco lombare associata a sciatica.
A tal fine, allo studio parteciparono 120 pazienti con almeno un’ernia discale localizzata a L3-L4, L4-L5 o L5-S1, che provocava irritazione del nervo sciatico.

Secondo i risultati, la conclusione dei ricercatori fu estremamente favorevole alla professione chiropratica.
Infatti, emerse che:

  • Grazie all’intervento del chiropratico, il 60% dei pazienti che non avevano risposto alla terapia medica tradizionale ottenne un miglioramento paragonabile a quello raggiunto tramite intervento chirurgico.
  • Inoltre, il restante 40%, che non aveva tratto beneficio dalla terapia chiropratica, sperimentò comunque un notevole miglioramento dopo l’intervento chirurgico.

Pertanto, se soffrite di ernia del disco accompagnata da sciatica, valutare un approccio chiropratico potrebbe rappresentare una valida alternativa terapeutica, soprattutto nei casi in cui la chirurgia non sia indicata o desiderata.

L’approccio terapeutico Chiropratico è sicuro ed efficace per trattare sia le Ernie al Disco lombari che quelle Cervicali

Negli anni ’90, fu condotto uno studio per valutare, attraverso l’utilizzo della risonanza magnetica, l’efficacia del trattamento chiropratico nell’approccio all’ernia del disco lombare e cervicale.
Il ricercatore Eliyahu (1996) osservò risultati significativi: l’80% dei pazienti trattati con tecniche chiropratiche riportò un notevole miglioramento dei sintomi, con una riduzione del dolore pari ad almeno l’80%.

Ma il dato più sorprendente emerse proprio dalle risonanze magnetiche post-trattamento: nel 63% dei casi, l’ernia risultava ridotta o addirittura completamente riassorbita.

Questo studio ha contribuito a rafforzare l’evidenza che la chiropratica rappresenta un approccio sicuro ed efficace per alleviare i sintomi dell’ernia al disco, offrendo una valida alternativa non invasiva per il recupero funzionale.

Si può visitare il Chiropratico anche dopo l’intervento chirurgico di microdiscetomia!

Anche dopo un intervento chirurgico, come la microdiscetomia o la laminettomia, è possibile consultare un chiropratico, soprattutto se persistono sintomi e non si è più candidati per un’ulteriore operazione.
In tali circostanze, l’approccio terapeutico chiropratico — che combina tecniche manuali, esercizi specifici e stretching — può dunque rappresentare un metodo efficace e sicuro per alleviare i dolori lombari residui.

A supporto di questa tesi, lo studio di Estadt (2004) evidenzia come questo tipo di trattamento conservativo possa offrire benefici significativi anche nei pazienti post-chirurgici, favorendo il miglioramento della mobilità, la riduzione del dolore e il recupero funzionale.

Autore: Oscar Mazzocco D.C.

Referenze:

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  7. Mayoclinic (2017). Herniated Disc – Symptoms and causes. Disponibile alla pagina: https://www.mayoclinic.org/diseases-conditions/herniated-disk/symptoms-causes/syc-20354095 [Visitata il: 23.11.2020]
  8. AOTS (2017). Ernie discali. Disponibile alla pagina: https://www.mayoclinic.org/diseases-conditions/herniated-disk/symptoms-causes/syc-20354095 [Visionata il: 23.11.2020]
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  12. Estadt GM (2004). Chiropractic/Rehabilitative management of post-surgical disc herniation: a retrospective case report. The Journal of Chiropractic Medicine. 3(3):108-15. Disponibile alla pagina: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/19674632/ [Visitato il: 24.11.2020]